Aprire un franchising è una delle soluzioni per coloro che vorrebbero avviare un’attività vendendo un marchio già conosciuto. È noto anche come contratto di affiliazione commerciale. A oggi è possibile avviare un’attività in franchising a costo zero: un’opportunità per chi non ha le condizioni economiche per farlo. Questo non significa aprire un negozio gratis, ma dà benefici come l’esclusione di determinati costi per ricavarne vantaggi.
Alcuni esempi di franchising più redditizi in Italia: American Graffiti, Zuiki, Yves Rocher…
Aprire un franchising: cosa significa e come funziona
La formula di business un franchising permette agli aspiranti imprenditori di vendere un marchio già conosciuto a livello territoriale, ma anche nazionale o internazionale.
Chi intende aprire un franchising è denominato “franchisee”, mentre l’azienda che mette a disposizione il suo nome e i suoi prodotto è chiamato “franchisor”. Le due parti hanno un rapporto di collaborazione che dà benefici ad entrambi: il franchisor ha la possibilità di aumentare la sua rete di vendita senza direttamente gestire il punto vendita; mentre il franchisee avvia e gestisce la sua attività con un marchio già conosciuto.
Per avere un rapporto di collaborazione efficace, prima di aprire un franchising, il franchisee deve garantire un’adeguata formazione nella gestione dell’attività al suo franchisor. A sua volta, quest’ultimo gli dà la possibilità di amministrare il negozio secondo le linee guida del suo marchio. È importante per un franchising avere un’immagine omogenea tra i diversi punti vendita.
Quanto costa aprire un franchising
Aprire un franchising in maniera tradizionale comporta costi dai quali il franchisor ricava i suoi guadagni in cambio alla formazione e assistenza che fornisce.
I suoi guadagni sono principalmente ricavati da:
– royalties: percentuale di vendite del franchisee;
– quota di ingresso l’avvio dell’attività;
– vendita di merce al franchisee che a sua volta rivende al consumatore.
A lungo termine, l’azienda madre acquisirà anche un’immagine crescente sul mercato con la presenza di diversi punti vendita.
Aprire un franchising a costo zero
Come introdotto, ora c’è la possibilità di aprire un franchising a costo zero. Sarebbe più corretto utilizzare l’espressione “low-cost”, in quanto questa agevolazione non significa aprire un negozio senza pagare, bensì azzerare certe spese. Tra queste, quelle elencati nel paragrafo precedente: royalties, quota d’ingresso e l’acquisto della merce senza minimi e vincoli. A carico del franchisee saranno i costi di affitto ed eventuali lavori di ristrutturazione. Il franchisor, invece, metterà a disposizione attrezzature e arredamenti in comodato d’uso, che l’azienda madre possiede. Resta il fatto che i contratti di affiliazione commerciale sono diversi tra di loro.
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